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A tu per tu con Eleonora Nervetti

  1. Ciao Eleonora. Partiamo da una domanda forse scontata: quando hai iniziato a correre? Come è nata questa passione per l’atletica leggera?

Ciao, ho iniziato a correre a 14 anni in prima superiore grazie al mio allenatore Giovanni Baldini, che era il mio professore di educazione fisica. Mi ha proposto di iniziare questo sport vedendo che ottenevo buoni risultati nelle gare scolastiche senza allenarmi.

 

  1. Ti piacerebbe provare un’altra specialità? Se non facessi velocità, cosa vorresti provare?

Mi incuriosisce il salto dell’asta in quanto è una specialità particolare, molto affascinante nella sua complessità.

  1. E, se non facessi atletica, esisterebbe un altro sport che ti incuriosisce? Hai altre attività oltre scuola e atletica?

Prima di iniziare atletica, ho provato a praticare tennis, mi è piaciuto molto e se non facessi atletica probabilmente continuerei a farlo. No, non pratico altre attività perché atletica mi occupa buona parte del tempo che non uso per studiare.

  1. A cosa pensi quando sei dietro ai blocchi?

Quando sono dietro ai blocchi non penso a niente, se non a stare concentrata soprattutto durante la partenza e a mettercela tutta fino alla fine della gara.

  1. Hai qualche rito particolare che fai prima delle gare? Qualche scaramanzia?

No, non ho nessun rito particolare o scaramanzia. Tengo la mente sgombra e, come già detto, ricerco la massima concentrazione.

  1. Ci parleresti del tuo rapporto con Giovanni?

Abbiamo un bellissimo rapporto, è un allenatore molto presente che ascolta e si confronta con me per trovare una soluzione che vada bene per entrambi. Lavoriamo seriamente ma durante gli allenamenti non mancano mai i momenti scherzosi che rendono le sedute più leggere.

  1. Il tuo rapporto con i tuoi coetanei: come ti vedono i tuoi compagni di allenamento? E i tuoi compagni di classe?

Ho un bel rapporto con il mio gruppo di allenamento, mi seguono e sostengono  sempre anche nei momenti più difficili. Ho un buon rapporto anche con alcuni  miei compagni di classe che si interessano alla mia attività sportiva.

 

  1. Ora uno sguardo al futuro: cosa vorresti fare dopo il liceo?

In futuro penso di continuare gli studi, ma non ho ancora deciso quali.

 

  1. Torniamo al futuro più prossimo: la prima cosa a cui pensi quando ti vedi in maglia azzurra?

Quando mi sono vista per la prima volta in maglia azzurra ho pensato a tutta la fatica e i sacrifici fatti durante questi anni e quanto questo mi renda orgogliosa di me stessa per averci sempre creduto.

 

  1. A chi dedichi l’ultimo titolo italiano e la maglia azzurra?

La maglia azzurra la dedico a me stessa, al mio allenatore, alla mia famiglia e alle persone che hanno sempre creduto in me. Le ringrazio molto perché hanno avuto un ruolo molto importante.